Inviare una mail contenente dati sensibili non è sicuro.

Inviare una mail contenente dati sensibili non è sicuro.

Inviare tramite mail dati sensibili non è sicuro

Tanti utilizzano abitualmente la posta elettronica nella vita quotidiana. In pochi conoscono la vulnerabilità delle e-mail ed il rischio che si corre in tema di violazione della privacy

Sia per scopi personali che per lavoro, l’utilizzo della posta elettronica deve essere fatto tutelando i propri dati.

Perché le mail sono più esposte al rischio di violazione della privacy? 

Le mail possono contenere dati personali come numero di telefono, numero di carta di credito e dati sanitari. Dati come questi necessitano di un alto grado di riservatezza e di protezione da  eventi inaspettati che possono esporli involontariamente a soggetti non autorizzati. Elenchiamo due casi:

  1. Furto o perdita di dispositivi informatici. Un dispositivo come lo smartphone che contiene tutte le password memorizzate permette un libero accesso agli account presenti nel telefono.
  2. Accesso non autorizzato. Basti pensare ai dipendenti di un’azienda che utilizzano lo stesso computer per lavoro. Se un dipendente accede alla sua posta elettronica personale e si dimentica di scollegarsi, gli altri utilizzatori del computer avranno libero accesso alle sue mail e di conseguenza avranno possibilità di leggere i suoi dati personali.

È ormai evidente come la mail sia fortemente esposta a un grosso rischio di violazione del diritto di riservatezza. Per questo motivo, il GDPR ha provveduto ad applicare il Regolamento generale per la protezione dei dati con l’intento di proteggere i dati sensibili degli individui.

Una particolare categoria di informazioni che oggi viene condivisa comunemente tramite posta elettronica è costituita da referti medici.

I referti che vengono rilasciati da strutture sanitarie rivelano lo stato di salute della persona, contengono quindi dati sensibili che dovrebbero essere sempre tutelati. Il Garante privacy ha provveduto ad applicare regole specifiche in materia. Leggi le “linee guida in tema di refertazione online”.

UN CASO: il dipendente di una struttura ospedaliera ha inviato dati sanitari di minori via mail a più soggetti. Leggi la notizia.

Una nota struttura ospedaliera della Provincia di Trento ha condiviso dati sensibili a genitori di minori per un errore della modalità di invio di un dipendente. L’intento della mail era quello di contattare le famiglie di bambini non in regola con l’obbligo vaccinale. L’errore del dipendente è stato di effettuare l’invio cumulativo, perché ha rivelato il nome delle famiglie interessate a tutti i destinatari violando quindi la riservatezza di dati sensibili dei bambini.

Questo esempio di fatto realmente accaduto spiega come la posta elettronica, per diversi aspetti, sia uno strumento non sicuro e non conveniente per inviare dati sensibili ai pazienti.

Purtroppo però, al giorno d’oggi, molte strutture sanitarie non hanno ancora compreso il rischio, in tema di sicurezza e privacy, di inviare dati sensibili ai pazienti attraverso la posta elettronica. 

Oggi esistono nuove modalità di refertazione online che vogliono tutelare la privacy degli interessati. Tra questi vi è Docurity, una piattaforma studiata appositamente per aiutare medici e laboratori a inviare referti medici velocemente, mantenendo al sicuro i dati dei pazienti e togliendo la preoccupazione di rimanere conforme alle normative vigenti sulla condivisione dei referti online con i propri pazienti.

Write a comment